cacao2Lo studio è stato condotto dall’ equipe del dott. Giovambattista Desideri, direttore della Divisione geriatrica dell’università dell’Aquila, e pubblicato sia sul sito dell’Aifa (Agenzia Italiana del farmaco) che  sulla rivista "Hypertension".

Nello studio sono stati coinvolti 90 anziani affetti da lieve deperimento cognitivo, suddivisi in 3 gruppi, ai quali per 8 settimane sono state somministrate bevande con diverse dosi di flavonoli del cacao; contemporaneamente dalla loro dieta sono stati eliminati sia altri cibi antiossidanti che altre fonti di  flavonoli.

Dal test è emerso che i risultati migliori delle prove inerenti  la velocità di rielaborazione cognitiva e le funzionalità mnemoniche a breve e a lungo termine appartenevano a chi assumeva dosi maggiori di flavonoli del cacao.

Inoltre è stata rilevata una riduzione della pressione sanguigna nei soggetti ipertesi, un miglioramento dello smaltimento di radicali liberi e della sindrome dell’insulino-resistenza che causa diabete e obesità. I ricercatori continueranno gli studi per avere ulteriore conferma e capire se il miglioramento cognitivo è dovuto proprio al diretto consumo di flavonoli del cacao o ad altre variabili secondarie che agirebbero sul sistema cardiovascolare ottimizzandolo.

Gli studi confermano che determinate quantità di cacao, consumato in polvere nelle bevande o nel classico formato tavoletta, migliorano sicuramente il nostro umore e probabilmente potrebbero essere un ottimo coadiuvante per contrastare demenza senile e Alzehimer.

[Fonti: Aifa | Hypertension]