La sua origine è piuttosto discussa: originario forse delle Indie Orientali, sicuramente coltivato in Cina migliaia di anni fa, è ancora oggi molto diffuso in Asia e Africa, mentre in Europa la coltivazione per l’alimentazione umana andò notevolmente diminuendo a causa dell’introduzione del mais americano. È interessante rilevare che secondo alcuni storici il miglio fu forse il precursore di tutti i cereali: raccolto allo stato selvatico, potrebbe aver nutrito l’umanità fino alla scoperta dell’aratro.

Attualmente si conoscono diverse varietà di miglio (comune, rotondo, lungo, a candela…) che vengono consumate nell’alimentazione umana dopo la decorticazione, in quanto gli strati che costituiscono la parte non commestibile sono talmente sottili e coriacei da non consentire la sbramatura come avviene per quasi tutti i cereali. Dopo il raccolto i chicchi vengono perciò puliti e decorticati della scorza. Nel miglio impiegato come mangime per animali, la scorza viene invece conservata.

Il chicco di miglio è privo di glutine, molto ricco di amido ed è uno degli alimenti più ricchi di sostanze minerali tra cui ferro, magnesio, fosforo, silicio. Per il suo contenuto in acido salicilico è considerato un vero e proprio prodotto di bellezza: ha un’azione stimolante sui capelli, sulla pelle, sulle unghie. Contiene vitamine dei gruppi A e B, ingrassa meno del grano e riscalda meno dell’avena; è facilmente digeribile ed il suo contenuto in lecitina e colina lo rende particolarmente adatto a chi svolge funzioni intellettive, agli organismi debilitati, alle donne in gravidanza. L’alto contenuto in lipidi ne limita la conservabilità: conviene macinare i chicchi al momento dell’uso.

Nonostante sia privo di glutine il miglio viene usato per la panificazione e nella preparazione di paste speciali, ottenute miscelando farina di frumento e farina di miglio. Facile e rapido da cucinare, il miglio ha un caratteristico sapore dolce e gradevole.

Prima della cottura il miglio in chicchi va lavato molto bene con l’acqua fredda. Dopo alcuni lavaggi va scolato molto accuratamente; poi va messo in pentola. In un filo d’olio va leggermente tostato. Nel frattempo va messa a bollire l’acqua necessaria per la cottura del miglio (almeno il doppio come volume). Quando l’acqua è bollente deve essere versata nella pentola in cui è stato tostato il miglio e va portata ad ebollizione a fiamma alta. Una volta raggiunta l’ebollizione, va abbassata la fiamma, salare e lasciare cuocere a fuoco lento, coperto. Lasciar cuocere per almeno 20 minuti.