piramide

L’eubiotica è lo studio delle norme che favoriscono una buona disciplina di vita. Le prescrizioni eubiotiche formulate negli anni sessanta riguardavano soprattutto l’alimentazione (in particolare l’integrità e genuinità degli alimenti, le loro migliori combinazioni, la preferibilità di cibi vegetali). L’ambito dell’eubiotica si è poi esteso anche a comportamenti non “alimentari”, cioè allo stile di vita nel suo complesso.

Risulta indispensabile secondo gli studi della medicina naturale e quindi dell’eubiotica precisare che: un organismo sotto stress avrà un gran afflusso di sangue alle sue estremità, ciò comporterà una scarsa quantità di sangue agli organi digerenti, pertanto deve essere chiaro che qualunque cosa mangiamo in uno stato di stress verrà assimilata male; indispensabile, quindi, mangiare in un luogo tranquillo e soprattutto nel modo più rilassato possibile.

Una alimentazione equilibrata e personalizzata ci offre tutti i nutrimenti necessari al benessere. In linea di massima ognuno dovrebbe verificare individualmente quali alimenti usare, le quantità e la frequenza dei pasti giornalieri; ma risultano essere utili alcune indicazioni generali poichè una diminuita sensibilità individuale e sociale in associazione ai ritmi di vita della società moderna, vissuta con orari “stretti” a causa del lavoro (magari fatto da pendolari), non ci dà il tempo adeguato a porre la giusta attenzione per scoprire gli alimenti individualmente indispensabili e in secondo luogo in questa epoca, a differenza delle altre, è presente una nuova componente chiamata attualmente junk food. Pertanto è indispensabile eliminare il più possibile alimenti industriali, come patatine, cibi in scatola, merendine, snack, e cibi presenti nei fast food di stampo “McDonald’s” (si consiglia la visione del simpatico ma anche controverso documentario Super Size Me). Una buona panoramica per capire quali sono gli alimenti da mangiare più frequentemente, quindi più necessari, viene offerta dalla “piramide alimentare”, dove il vertice è composto da alimenti da consumare il meno possibile, in contrapposizione con i cibi rappresentati alla base della piramide in cui si trovano i cibi più sani. Pertanto gli alimenti possono essere suddivisi in: Principali : cereali integrali, verdure, oli extravergini spremuti a freddo (che andranno consumati quotidianamente); Complementari : latticini, pesce (da preferire quello con pinne e squame rispetto ai molluschi e crostacei), legumi e frutta; Facoltativi : formaggi, uova, miele e zuccheri. Da consumare il meno possibile possibile : carne, salumi, grassi animali, zucchero e oli raffinati e idrogenati, dolciumi e quindi, soprattutto, il junk food. Vanno fatte delle precisazioni generali come il consumare il più possibile prodotti biologici o da agricoltura integrata (evitare, quindi, gli ogm) e integrali (pasta, pane, riso o altri cereali in chicchi, miele e zucchero, nonché gli oli). E’ opportuno evitare anche prodotti pastorizzati, nei quali i fattori vitali come gli enzimi sono inattivi.

Molto utile è tener a mente le combinazioni alimentari tra le varie famiglie di alimenti, quindi è opportuno evitare di combinare quantità eccessive di carboidrati (cereali e patate) e proteine (carne, pesce, formaggi, legumi) nello stesso piatto, o mangiare della frutta a fine pasto, la quale può innescare processi fermentativi intestinali; pertanto un utile consiglio è consumare, sia a pranzo che a cena, piatti unici come un primo o un secondo insieme ad un abbondante contorno di verdure e insalata. Le cause che stanno alla base della preferenza a non combinare cibi proteici con i carboidrati si trovano nel processo digestivo. Quando l’organismo vengono introdotti cereali (carboidrati) nella saliva è presente la ptialina, un enzima che serve per la loro digestione. Durante la digestione dei carboidrati viene secreto poco acido cloridrico per permettere alla ptialina la sua azione, ma successivamente l’acido cloridrico aumenta per digerire anche la parte proteiche dei cereali. Per digerire cibi molto proteici (per esempio carne), invece, il succo gastrico è molto acido fin dall’inizio. Come si può capire ingerendo della carne dopo un piatto di pasta la secrezione gastrica diviene subito acida, il che inattiva la ptialina con la conseguenza dell’arresto della digestione dei carboidrati. Per quanto riguarda la frutta, non dovendo subire processi digestivi lunghi se mangiata insieme ad altri cibi, rimarrà più tempo nello stomaco e nell’intestino, con la conseguenza di una sua fermentazione e quindi con una digestione difficoltosa e non efficace da un punto di vista dell’ assorbimento dei fattori nutrizionali. Da quanto detto possiamo riassumere il tutto in 5 punti da evitare: 1°= eccessiva assunzione di prodotti animali (in particolare la carne, la quale andrebbe consumata al massimo una volta al giorno e in quantità non superiori di 80 grammi a porzione, come suggerito dall’ O.M.S.) 2°= uso continuato di grassi animali presenti non solo nel burro e nel lardo, ma anche in carne e formaggi (contenenti troppi grassi saturi, a differenza di oli extravergini vegetali ricchi di grassi insaturi, così come i pesci) 3°= assunzione eccessiva di zuccheri (in special modo raffinati) e alimenti che li contengono 4°= eccessivo uso di sale (soprattutto raffinato) e alimenti che lo contengono 5°= uso di alimenti junk food

La nostra attuale società consumistica, da alcuni denominata “società del benessere”, con i suoi stili di vita e alimentari va incontro all’incremento dell’insorgenza di alcune patologie come soprappeso, obesità, alcuni tumori del colon, arteriosclerosi, infarto del miocardio, incremento del diabete, e altre disfunzioni. Non andrebbe sottovalutato che uno stress non controllato associato a errori alimentari incrementa enormemente le possibilità di sbilanciare la propria salute. Altri importanti fattori da tener presente in ambito alimentare sono le vitamine, gli enzimi, gli oligoelementi, i fattori di crescita (fito-ormoni), i fermenti probiotici e fibre prebiotiche, sostanze vitali presenti in alimenti “vivi” non sottoposti a processi di sterilizzazione e raffinazione. Bisogna prestare attenzione anche ai cibi crudi come frutta e verdura, dove prolungate fasi di stoccaggio o la semplice cottura possono ridurre le quantità di queste sostanze vitali (a riguardo è consigliabile per i vegetali una cottura a vapore). Per concludere bisogna tener a mente che circa il 70% del corpo umano è costituito da liquidi e il cervello arriva a una percentuale del 90%, quindi la qualità e quantità dell’acqua (circa 8 bicchieri per un adulto) che si assume è di notevole importanza, pertanto sarebbe utile evitare bevande industriali.